Il conflitto tra Ucraina e Russia continua e, nonostante le tante notizie che corrono sul web e sui social, noi di Piano Sito Web, ci siamo accorti che molte persone non sanno chi è Anonymous e non sanno cosa fa.
Non abbiamo le competenze per parlare di questa guerra profondamente ingiusta, ma riteniamo di poter fare informazione (per quanto possibile), parlando di web e cyber war.
Ci occupiamo di web, di siti e perché non parlare di Anonymous? Un collettivo che, senza uccidere nessuno, sta combattendo una “cyber war” contro la Russia.
Chi è Anonymous?
Chi è Anonymous?
Il giornalista Chris Landers lo definisce come “la prima coscienza cosmica basata su Internet: un gruppo, nello stesso senso in cui uno stormo di uccelli è un gruppo. Come si fa a sapere che è un gruppo? Perché viaggiano nella stessa direzione. In qualsiasi momento, più uccelli possono unirsi, lasciare lo stormo o staccarsi completamente verso un’altra direzione.”
Anonymous è un gruppo di attivisti che hanno come obiettivo quello di lottare per la difesa della libertà di espressione e di informazione tramite proteste digitali e attacchi hacker.
Sono più individui, ma una sola identità: Anonymous.
È un movimento decentralizzato che svolte hackitivsmo, cioè una strategia di attivismo sociale svolto nel mondo digitale e tramite attacchi hacker.
Non possiamo non dare un volto ad Anonymous. Lo conosciamo tutti e, è inevitabile secondo noi di Piano Sito Web, tutti ne siamo un po’ affascinati!

Una maschera di plastica rigida che rappresenta i tratti di Guy Fawkes, membro della congiura delle polveri che cercò di far saltare in aria la Camera dei Lords nel 1605. Viene indossata dai partecipanti del collettivo quando fanno dichiarazioni video e la conosciamo per la serie di fumetti “V per Vendetta” di Alan Moore.
Come e quando è nato Anonymous?
Non è facile dare una data precisa e, tutto sommato, forse non è nemmeno così importante sapere quando è nato Anonymous.
Molte fonti dicono che il movimento è nato nel 2003, quando vengono pubblicate per la prima volta in forma anonima immagini e contenuti su “4Chan”, un sito imageboard. Quando gli utenti accedevano e non volevano essere identificati, compariva in automatico il nickname “anonymous”, poi identificato giocosamente come una sola persona reale.
Cosa fa Anonymous?
«Chiunque voglia può essere Anonymous e lavorare per una serie di obiettivi… Abbiamo un programma su cui tutti concordiamo, ci coordiniamo e agiamo, ma per la sua realizzazione tutti agiscono indipendentemente, senza volere alcun riconoscimento. Vogliamo solo raggiungere qualcosa che crediamo sia importante…»
Questo è quello che dichiara un appartenente al collettivo.
Anonymous cosa fa, quindi? Agisce in modo anonimo, non violento, intercettando, smascherando pubblicamente organizzazioni, istituzioni, società e personaggi pubblici ritenuti “cattivi” o “poco limpidi”.
Agisce per lo più rendendo pubbliche informazioni delicate e riservate, oppure modificando e bloccando le attività online.
In questo caso, ad esempio, nel giro di poche ore, sappiamo che Anonymous ha hackerato la televisione Russa e la Radio, trasmettendo continuamente canzoni e programmi televisivi ucraini. Sappiamo che ha bloccato il sito del governo russo e chissà quante altre azioni sta organizzando.
Già durante i primi giorni dallo scoppio della guerra, l’account Twitter di Anonymous ha annunciato di aver reso pubblici 10 milioni di file ed email russe, insieme a database dei progetti delle armi russe e bielorusse. Fonti riportano che Anonymous abbia puntato direttamente al Presidente della Federazione Russia, hackerando le coordinate e le informazioni di navigazione dello yacht personale di Vladimir Putin.
«Mettetevi nei panni degli ucraini che vengono bombardati in questo momento. Insieme possiamo cambiare il mondo, possiamo resistere a qualsiasi cosa. È tempo che il popolo russo si unisca e dica no alla guerra di Vladimir Putin. Siamo Anonymous. Siamo una legione. Aspettaci».
Ecco chi è Anonymous.
Riteniamo che le informazioni, quelle vere, siano un’arma letale quando si parla di guerra. Le guerre si sono sempre combattute facendo propaganda; una propaganda che spesso e volentieri non solo non è veritiera, ma è studiata appositamente per dare false speranze, per far cambiare idea agli alleati e agli Stati che la guerra la osservano mentre aspettano di intervenire. Un’iniziativa come quella di Anonymous, al giorno d’oggi, è importantissima.